Bassolino, è uno dei nomi di punta del New Neapolitan Power una nuova ondata musicale che coinvolge gruppi come Parbleau, Nu Genea, Fitness Forever e che con radici fortemente radicate nella tradizione di Pino Daniele guarda al futuro del jazz internazionale

Nel 2025 è uscito il suo album di debutto “Città Futura”, un disco che mescola  jazz-funk, elettronica, neomelodica, fusion e atmosfere cinematografiche, un disco concepito come la colonna sonora immaginaria di un film ambientato a Napoli.

Bassolino è il nuovo volto della musica napoletana contemporanea, un musicista creativo che unisce tradizione e sperimentazione in un progetto visionario ed evocativo.

Bassolino, &egrave; uno dei nomi di punta del New Neapolitan Power una nuova ondata musicale che coinvolge gruppi come Parbleau, Nu Genea, Fitness Forever e che con radici fortemente radicate nella tradizione di Pino Daniele guarda al futuro del jazz internazionale Nel 2025 &egrave; uscito il suo album di debutto &ldquo;Citt&agrave; Futura&rdquo;, un disco che mescola&nbsp;&nbsp;jazz-funk, elettronica, neomelodica, fusion e atmosfere cinematografiche, un disco concepito come la colonna sonora immaginaria di un film ambientato a Napoli. Bassolino &egrave; il nuovo volto della musica napoletana contemporanea, un musicista creativo che unisce tradizione e sperimentazione in un progetto visionario ed evocativo.

Interviste ai musicisti alle band e agli artisti che suonano in Toscana

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Parole e musica

Viaggi di parole è il podcast curato dalla redazione di intoscana

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Viaggi di parole

Approfondimenti, racconti e interviste a cura della redazione di intoscana.

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Il New Neapolitan Power di Bassolino: la rivoluzione in musica che parte dal sud

Undici album, 25 anni in tour, migliaia di concerti in tutto il mondo, sono questi i numeri di una band che ha scritto la storia del panorama più estremo e visionario della scena musicale italiana, celebrata poco tempo fa anche dalla rivista The Wire.

Stiamo parlando degli OvO ovvero Bruno Dorella e Stefania Pedretti un duo che rappresenta una costante sfida all'immobilità fisica e musicale.

"Gemma" è il titolo del loro nuovo lavoro, un disco metallurgico che fonde metal, elettronica e sperimentazione, simbolo della costante metamorfosi sonora a cui da anni la band ci ha abituati, un invito a rinascere e a spingersi oltre il già sentito.

Ecco la nostra intervista a Bruno Dorella.

Undici album, 25 anni in tour, migliaia di concerti in tutto il mondo, sono questi i numeri di una band che ha scritto la storia del panorama pi&ugrave; estremo e visionario della scena musicale italiana, celebrata poco tempo fa anche dalla rivista The Wire.
Stiamo parlando degli OvO ovvero Bruno Dorella e Stefania Pedretti un duo che rappresenta una costante sfida all'immobilit&agrave; fisica e musicale.
"Gemma" &egrave; il titolo del loro nuovo lavoro, un disco metallurgico che fonde metal, elettronica e sperimentazione, simbolo della costante metamorfosi sonora a cui da anni la band ci ha abituati, un invito a rinascere e a spingersi oltre il gi&agrave; sentito.
Ecco la nostra intervista a Bruno Dorella.

Le mille vite degli OvO: 25 anni di sfide sonore e un nuovo disco metallurgico

Ogni giorno nel silenzio del Mediterraneo donne, uomini e bambini affrontano il mare su gommoni di fortuna, in fuga da guerre, miseria, persecuzioni.

In quel mare, però, c’è anche chi ha scelto di esserci non per fuggire, ma pertendere la mano.

Margherita Cioppi è una giovane volontaria toscana, capomissione e soccorritrice di TOM-Tutti gli occhi sul Mediterraneo un progetto promosso da SailingFor Blue LAB, Arci e Sheep Italia, di fatto il primo Circolo Arci navigante, che con coraggio e determinazione, affronta ogni missione per salvare vite in mare, e dare un nome a chi rischia di diventare solo un numero.

Abbiamo intervistato Margherita Cioppi per farci raccontare cosa significa essere dove spesso si sceglie di non guardare

Ogni giorno nel silenzio del Mediterraneo donne, uomini e bambini affrontano il mare su gommoni di fortuna, in fuga da guerre, miseria, persecuzioni.
In quel mare, per&ograve;, c&rsquo;&egrave; anche chi ha scelto di esserci non per fuggire, ma pertendere la mano.
Margherita Cioppi &egrave; una giovane volontaria toscana, capomissione e soccorritrice di TOM-Tutti gli occhi sul Mediterraneo un progetto promosso da SailingFor Blue LAB, Arci e Sheep Italia, di fatto il primo Circolo Arci navigante, che con coraggio e determinazione, affronta ogni missione per salvare vite in mare, e dare un nome a chi rischia di diventare solo un numero.
Abbiamo intervistato Margherita Cioppi per farci raccontare cosa significa essere dove spesso si sceglie di non guardare

Nel cuore del Mediterraneo con la soccorritrice e volontaria Margherita Cioppi

Il Mediterraneo è da sempre crocevia di popoli, lingue, culture e suoni. Le sue rotte, percorse per secoli da viaggiatori, mercanti e pellegrini, hanno generato un intreccio di memorie che ancora oggi risuona nelle musiche che lo attraversano.

Si intitola "Rotte Mediterranee" il progetto musicale presentato all'interno di Fabbrica Europa che nasce dall’incontro tra il violoncellista albanese Redi Hasa e il musicista e sperimentatore sardo Paolo Angeli che mescola le tradizioni orali tramandate sulle coste con l’elettronica e l’improvvisazione.

Attraverso un viaggio che unisce repertori storici e creazioni contemporanee, i due artisti vogliono restituire al pubblico l’immagine di un Mediterraneo vivo, mutevole e fertile: un mare che non divide, ma che unisce.

Il Mediterraneo &egrave; da sempre crocevia di popoli, lingue, culture e suoni. Le sue rotte, percorse per secoli da viaggiatori, mercanti e pellegrini, hanno generato un intreccio di memorie che ancora oggi risuona nelle musiche che lo attraversano. Si intitola "Rotte Mediterranee" il progetto musicale presentato all'interno di Fabbrica Europa che nasce dall&rsquo;incontro tra il violoncellista albanese Redi Hasa e il musicista e sperimentatore sardo Paolo Angeli che mescola le tradizioni orali tramandate sulle coste con l&rsquo;elettronica e l&rsquo;improvvisazione. Attraverso un viaggio che unisce repertori storici e creazioni contemporanee, i due artisti vogliono restituire al pubblico l&rsquo;immagine di un Mediterraneo vivo, mutevole e fertile: un mare che non divide, ma che unisce.

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